Assolutamente no. Il regime dei minimi può essere applicato a tutti coloro che, per la prima volta, aprono una partita iva come professionisti o imprese e che presumono di fatturare una somma non superiore ai 30.000€ annui. Il regime ha durata di 5 anni e, se alla scadenza, il contrinuente non ha ancora compiuto 35 anni, può rinnovarlo per ulteriori anni (oltre ai 5 che spettano a tutti…anche over 35) fino al raggiungimento del 35esimo anno d'età.
Buongiorno l'imposta sostitutiva del 5% viene pagata sulla differenza tra le entrate e le uscite, se in un anno un contribuente minimo per 11 mesi non lavora e fattura per 1 mese solo paga il 5% sulla differenza tra quello che ha fatturato in quel mese ed i costi che ha sostenuto. l'imposta del 5% è sostitutiva dell'irpef, dell'irap, delle addizionali regionali e comunali. Tra i vantaggi il contribuente minimo ha che non è soggetto agli studi di settore.
La marca va apposta solo sulla copia consegnata al cliente, che prende il nome di “originale”. Sulla copia trattenuta dal professionista conviene apporre un timbro con testo simile al seguente: “Bollo apposto sull’originale”.
Aprendo la partita Iva col regime dei minimi a fine anno si dovrà versare un’imposta pari al 5% del suo reddito, ossia alla differenza tra ricavi incassati e costi pagati. In più si dovranno versare i contributi previdenziali alla gestione separata Inps, se non si è iscritti a una cassa previdenziale. I contributi da versare alla gestione separata si calcolano applicando al reddito annuo (anche in questo caso la differenza tra costi e ricavi) la percentuale del 27,72%. Sia dal calcolo del reddito imponibile ai fini fiscali, sia dal calcolo del reddito imponibile ai fini contributivi è possibile sottrarre dai ricavi tutti i costi inerenti all’attività. In più, nel calcolo del reddito fiscale si possono sottrarre anche i contributi versati all’Inps.
L’ingresso nel regime dei minimi comporta l’applicazione del principio di cassa ai componenti positivi e negativi di reddito che rilevano ai fini dell’imputazione al periodo d’imposta al momento della loro percezione e del loro sostenimento. Le spese sostenute ed inerenti alla propria attività possono essere dedotte anche con il regime dei minimi. I beni ad uso promiscuo (autovetture, telefonini) rileveranno nella misura del 50% del relativo corrispettivo.
Si è possibile riaprire una nuova attività a partire da giugno 2012. Come chiarito dall’ Agenzia delle entrate durante il convegno Telefisco 2012, il termine di tre anni deve essere riferito a 3 anni “di calendario” quindi se ha cessato la precedente attività il 31 maggio 2009, può senz’altro intraprendere una nuova attività utilizzando il regime in commento, ad esempio nel mese di luglio del 2012, senza dover attendere che siano trascorsi (dal 31 maggio 2009) almeno tre periodi d’imposta completi (ossia senza dover attendere il 1 gennaio 2013).
Nel regime dei minimi non si applica l’ammortamento ma si deduce il bene interamente nell’anno in cui lo si acquista. Quindi se per esempio il costo è di 17.000 euro si deduce soltanto il 50%, vale a dire 8.500 euro. L’altro 50% non viene dedotto perchè nel regime dei minimi l’auto si considera sempre a utilizzo promiscuo.
Il contribuente che inizia una attività scegliendo il regime dei minimi deve sapere che, se ha solo reddito di lavoro autonomo o d’impresa, una volta accertato che ha i requisiti per poter applicare tale regime, che andrà a dichiarare nel quadro LM del modello unico, non potrà dedurre alcuna spesa medica né altri oneri deducibili o detraibili tranne i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori, come ad esempio i contributi relativi alla gestione Inps commercianti o artigiani, che dedurrà dallo stesso quadro CM. Quindi sarà da valutare attentamente tale circostanza negativa se sono presenti spese mediche consistenti o altri oneri.
Con il provvedimento del 22 dicembre 2011 è stato previsto che, considerata l’esiguità della misura dell’imposta sostitutiva (5%), i ricavi conseguiti e i compensi percepiti non sono soggetti a ritenuta d’acconto. A tal fine è necessario che il contribuente rilasci un’apposita dichiarazione al sostituto dalla quale risulti che il reddito cui le somme percepite afferiscono è soggetto all’imposta sostitutiva.
Nel regime dei minimi tutte le fatture con valore superiore ai 77,47 euro dovranno essere accompagnate da una marca da bollo del valore di 2,00 euro.